Archivio mensile:novembre 2015
Viva la Muerte!
Contro la guerra, contro la pace: a fuoco i progetti del potere!
La spada e il fodero
Ogni spada ha il suo fodero, cosa succede quando i foderi superano di gran lunga le spade?
Le spade sono i leader, divenuti tali attraverso circostanze fortunose e per meriti personali, i quali cercano di acquisire il maggior numero di foderi possibile, chi arriva ad essere spada attraverso un potere acquisito, cerca di assicurarsi il maggior numero di foderi, bacino protettivo per difendere il proprio status.
I foderi sono inermi, aspettano di ricevere la propria spada e non lesinano comportamenti da fan delle spade per esaudire il proprio desiderio, ignorando che solo pochi di essi potranno accogliere le grazie delle spade.
I foderi delusi cercheranno allora altre spade, con la speranza di riceverle nella propria custodia.
Il mondo di chi decide della vita di tutti è composto da poche spade e molti foderi, altri si allontanano da questa sfida e decidono di essere ne spada ne
fodero, ma solo di rimanere se stessi.
HDM
L’ ESPERTO
THIS IS ITALY
Ogni volta che che ci ritroviamo dinnanzi a eventi tremendi che ci lasciano sgomenti, angosciati, disorientati e scombussolati, puntualmente ecco fiorire la solita platea di consumati esperti, tuttologi di vita, del passato, del presente e del futuro.
Personaggi che non si fanno mai mancare nulla.
Opinionisti delle opinioni, sulle opinioni, contro le opinioni con processi alle opinioni.
Ognuno ha la sua verità “pret a porter”, il suo verbo personale.
Ma là fuori, in strada, l’uomo comune, il passante, il cittadino ha una sola percezione : preoccupazione, timore, paura, per sé e per la sicurezza dei suoi figli, dei suoi cari.
E sa che all’orizzonte non ci sono soluzioni.
Perciò poco gliene cala della saccenteria servita, condita e speziata con strilli una nota sopra, per fare più rumore del vicino.
Perché chi urla più forte ha sempre ragione e l’ultima parola.
Silvanetta
Entanglement Quantistico
Da oggi il 99% dei media, o che stavano al gioco, non dovrebbero ripetere ogni 4 secondi “ Beppe dice , Beppe fa , Beppe dispone ; Beppe cambia le regole” , Beppe …..”
Tutti sanno che nella divisione dei compiti, in modo tacito da sempre e via via crescente, Beppe si è ritagliato un ruolo di amplificatore non di gestore.
Quindi, o abbiamo di fronte un 99% di giornalisti imbecilli, o tira di piu’ “Grillo dice, fa, dispone“, che chi decide veramente o media.
Abbiamo quindi un simbolo dove sparisce il nome di Beppe, mentre ( a parte l’unico statuto vero dove è capo politico ), abbiamo un profilo facebook con Grillo , twitter con Grillo , il blog dove escono i comunicati politici e regole M5S ….BLOG dI GRILLO …..non è fantastico….???
Un mondo al contrario , un incantesimo….
Beppe è come la funzione d’onda nella meccanica quantistica, una particella contemporaneamente presente in più posti, sarà simpatico mentre fa il suo spettacolo dal vivo, mentre parla …..e riesce contemporaneamente ed allo stesso tempo a fare post sul blog, condivisioni in rete! Ma appena lo osservi non collassa , ti manda a fan culo ….
Magia dell’entanglement quantistico.
Ma lui è oltre , oltre la relatività generale e speciale.
Gruppo878
Né la loro guerra, né la loro pace!
MIE POVERI GIOVANI
Stretti da una politica marcia, da un imperialismo bancario e finanziario inter lobbistico, da una giustizia che scende a patti con il sistema ed è casta, un regime blindato impera senza alcuna opposizione, essendo esso stesso governo e opposizione.
*****
Mestizia, rabbia e tenerezza vanno verso i giovani SOLI che ci provano ad impegnarsi in una partita persa ma per sentirsi VIVI.
Nuovi schiavi oppressi da una economia cinese mercantile verso lo sfruttamento totale della merce umana, che poi strozza anche la piccola impresa, disturbo dell”asse grande capitale -industria delocalizzata.
Verso la contaminazione pestilenziale totale, stretti fra infami, venduti e maiali, risorse vive oggi manifestano in tutta italia con qualche insegnante.
Ed io qui’ seduto come un vecchio inutile e rincoglionito.
Tinazzi
Un accorato appello
«Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare il cattivo esempio».
È intervenuto pubblicamente, dalle pagine dei quotidiani locali, Sergio D’Elia, presidente dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, che si occupa di diritti dei detenuti e si batte per l’abolizione della pena di morte. Lo ha fatto a proposito della fuga di un ergastolano leccese, evaso dall’ospedale dove era stato portato per essere sottoposto ad un esame, dopo aver sottratto la pistola di ordinanza ad uno degli agenti della scorta ed essersi aperto la strada sparando. Lo ha incitato a lasciare l’arma e consegnarsi, garantendo che la sua associazione si farà carico affinché i suoi diritti di detenuto vengano riconosciuti e tutelati.
Sono strani tempi quelli in cui un uomo, con un trascorso di lotta armata alle spalle, come dirigente di una organizzazione che non esitava a sparare ai secondini e a pianificare e realizzare evasioni dalle carceri, si rivolge ad un altro uomo, appena evaso sparando sui secondini, per chiedergli di ritornare, di sua sponte, al di là delle sbarre, dove lo attende un roseo futuro in un cubicolo di due metri per quattro fino alla fine dei suoi giorni… Ci si sente autorizzati a credere che l’avere abdicato in prima persona ai sogni di libertà, significhi la scomparsa di qualunque orizzonte di libertà per chiunque, fosse anche solo quella di un uomo condannato al carcere a vita, magari per avere commesso anche delle nefandezze. Ma la libertà possono auspicarla solo coloro che lottano contro uno Stato di cose liberticida, o è invece istinto insito in ogni essere vivente, e che si manifesta in maniera più intensa quando si viene rinchiusi? E in tal caso, non è forse giusto, ed auspicabile, che ognuno provi a guadagnarsela?
La dichiarazione di Sergio D’Elia è apparsa come quella di un uomo che non teme il senso del ridicolo, ma forse questa è una soglia che aveva già varcato quando, dopo aver dichiarato guerra allo Stato, ha giurato fedeltà alla Repubblica Italiana, passando da rivoluzionario a parlamentare.
Forse è stato proprio in quel momento che quest’uomo ha preso la decisione di battersi per il diritto ad un vitto decente in carcere e per il diritto a possedere una radiolina in cella, ma ha dimenticato quello che è il diritto principale di ogni essere rinchiuso. Il diritto di fuga.
Una paralisi della coscienza
Georges Bernanos
Milioni di persone nel mondo appaiono vittime della propaganda, allorché ne sono complici. Credono a tutto per lo stesso motivo per cui non credono a niente. Se andate a fondo della loro apparente credulità, troverete che essa è solo una forma di rifiuto di giudicare, che soffrono di una paralisi della coscienza. Quando a costo di grandi sforzi riuscirete a risvegliare un attimo di sensibilità in questo organo, esse accettano così facilmente di essere state abbindolate che non si potrebbe mettere in dubbio il fatto che siano state delle vittime volontarie. Vi dicono: “Allora! Cosa? Che volete? Tutto va bene pur di finire la guerra”. Sì, tutto va bene pur di finire la guerra, ma tutto va bene anche pur di guadagnare denaro, come dimostra abbastanza la spaventosa moltiplicazione di piccoli e grandi speculatori, la corruzione quasi totale e probabilmente definitiva dei costumi commerciali. Tutto va bene pur di vivere tranquilli, tutto va bene, anche la servitù, se dispensa da ogni sforzo, anzitutto dal più doloroso, quello di scegliere fra il vero e il falso, il Bene e il Male. Allora! A cosa serve distruggere i dittatori, se con il pretesto della disciplina sociale e per facilitare il compito dei governi si continua a formare esseri fatti per vivere in mandrie?
L’attico di Tarcisio Bertone
“L’attico di Tarcisio Bertone ristrutturato con i soldi destinati ai bambini”. Le anticipazioni del libro “Avarizia”
Il superattico del cardinale Tarcisio Bertone è stato ristrutturato con i soldi destinati ai giovani dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lo scrive il giornalista dell’Espresso, Emiliano Fittipaldi, nel suo libro “Avarizia” in uscita da Feltrinelli. Lo riporta un’anticipazione pubblicata dal quotidiano “la Repubblica”.
Partiamo dal Bambin Gesù. O meglio da una fondazione controllata, nata nel 2008 per raccogliere denaro per i piccoli pazienti. Gli investigatori della società di revisione PricewaterhouseCoopers (PwC) nella bozza del rapporto consegnata al Vaticano il 21 marzo 2014 dedicano alla onlus italiana con sede in Vaticano alcuni passaggi della loro due diligence. Nel focus si evidenzia l’affitto di un elicottero, nel febbraio 2012, per la bellezza di 23 mila e 800 euro. Pagati sull’unghia dalla fondazione Bambin Gesù “a una società di charter per trasportare monsignor Bertone dal Vaticano alla Basilicata per alcune attività di marketing svolte per conto dell’ospedale”. Ma c’è un’altra spesa della fondazione non pubblicata sul rapporto PwC che rischia di imbarazzare il Papa e il Vaticano.
Quella che riguarda il pagamento dei lavori della nuova casa di Bertone a palazzo San Carlo. La fondazione, definita da PwC come “un veicolo per la raccolta di fondi volti a sostenere l’assistenza, la ricerca e le attività umanitarie del Bambin Gesù” ha saldato le fatture dei lavori per un totale di circa 200mila euro, pagati all’azienda Castelli Real Estate dell’imprenditore Gianantonio Bandera. “Gentile dottor Fittipaldi, alle sue domande” precisa Bertone, “rispondo che il sottoscritto ha versato al medesimo governatorato la somma richiesta come mio contributo ai lavori di ristrutturazione. Non ho nulla a che vedere con altre vicende “.
Profiti, fino al 2015 presidente sia del Bambin Gesù che del consiglio direttivo dell’omonima fondazione conferma invece la spesa autorizzata a favore dell’appartamento di Bertone, già finito nella bufera per la sua ampia metratura. La parcella, spiega Profiti, sarebbe stata giustificata dal fatto che la casa del cardinale sarebbe stata poi messa a disposizione della fondazione stessa per finalità “istituzionali”: “È vero: con i soldi stanziati da noi è stata ristrutturata una parte della casa di Bertone. Cercando di ottenere in cambio la disponibilità di potere mettere a disposizione l’appartamento”.